Elettromiografia (EMG) a 2 e 4 arti: un esame disponibile a Quarrata
L’elettromiografia (EMG) è un esame diagnostico fondamentale per valutare il funzionamento dei nervi e dei muscoli. Se hai sintomi come formicolio, debolezza muscolare, crampi o perdita di sensibilità, il tuo medico potrebbe consigliarti un’EMG per approfondire la causa del problema.
Presso il nostro centro medico a Quarrata, eseguiamo l’elettromiografia degli arti superiori, inferiori o di entrambi, a seconda della necessità del paziente. L’esame è disponibile senza lunghe attese e con strumenti all’avanguardia.
La Dr.ssa Chiara Cesaretti, neurofisiopatologa e Dottore in Neuroscienze, ci spiega cos’è l’elettromiografia, a cosa serve, quando può essere indicata e come si svolge l’esame
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Cos’è l’esame elettromiografico e a cosa serve?
L’elettromiografia (EMG) è un esame fondamentale per valutare le patologie dei nervi e dei muscoli. Viene utilizzata per individuare eventuali anomalie nella loro attività elettrica,aiutando a diagnosticare diverse patologie del sistema nervoso periferico.
L’EMG si compone di due parti principali: l’elettroneurografia (ENG), che misura i parametri dei nervi sia motori che sensitivi e l’elettromiografia (EMG) ad ago.
Durante la prima parte dell’esame l’elettroneurografia (ENG) piccoli elettrodi di superficie vengono applicati sulla pelle in corrispondenza del muscolo relativo al nervo da studiare e si stimola quest’ultimo per ottenerne una risposta.Questo permette al medico di individuare eventuali sofferenze o compressioni nervose, come nel caso della sindrome del tunnel carpale o delle neuropatie periferiche.
La seconda fase è l’elettromiografia ad ago, in cui un ago sottile viene inserito nei muscoli per valutare la loro attività elettrica sia a riposo che durante la contrazione. Si tratta di un esame generalmente ben tollerato, con un minimo fastidio che dura pochi secondi per il paziente.
Quando è indicata una elettromiografia agli arti?
L’EMG viene prescritta quando si sospetta un problema del sistema nervoso periferico o muscolare che potrebbe provocare un deficit di forza o di sensibilità nel paziente.E’ un esame fondamentale per diagnosticare diverse condizioni, tra cui la sindrome del tunnel carpale (intrappolamento del nervo mediano al carpo),le radicolopatie (come la lombosciatalgia o la cervicobrachialgia),le neuropatie o polineuropatie periferiche di origine diabetica o autoimmune e le miopatie.
A seconda della sintomatologia riferita dal paziente, l’esame può essere eseguito su due arti, se il problema è localizzato solo alle braccia o alle gambe, oppure su tutti e quattro gli arti, quando il disturbo interessa più parti del corpo. Anche nel caso in cui il paziente riferisca problematiche ad un solo arto è importante che l’esecuzione dell’esame avvenga comparando i due arti (quello sano con quello “sintomatico”) al fine di avere dei risultati che possono essere interpretati nel modo più corretto.
Come si svolge l’esame?
L’elettromiografia è un test ambulatoriale che si svolge in un ambiente controllato e non richiede particolari preparazioni. La durata varia dai 30 ai 60 minuti, a seconda della zona da esaminare e soprattutto sulla base del sospetto diagnostico.Durante la prima parte dell’esame (elettroneurografia ENG), il medico posiziona degli elettrodi di superficie sulla pelle, in corrispondenza dei muscoli da studiare e poi si stimola il relativo nervo con una intensità di corrente che puo’ variare in relazione al tipo di nervo e alla sua condizione.
Questa fase dell’esame serve a valutare il funzionamento dei nervi periferici, individuando eventuali rallentamenti nella conduzione nervosa o alterazioni nella risposta elettrica.Tali anomalie possono indicare compressioni, lesioni o danni ai nervi, come accade nella sindrome del tunnel carpale, nella neuropatia diabetica o nelle radicolopatie (sia cervicali che lombo-sacrali).Dal punto di vista della tollerabilità per il paziente, l’ENG è un test non invasivo e generalmente ben tollerato.
La stimolazione elettrica del nervo può provocare una leggera sensazione di scossa,ma il fastidio è di breve durata e di solito si attenua rapidamente. Una volta completata questa prima fase si passa,se necessario, all’elettromiografia ad ago, che puo’ completare o approfondire l’analisi valutando direttamente l’attività dei muscoli.A tale scopo il medico inserisce un ago molto sottile all’interno dei muscoli da analizzare per registrare la loro attività elettrica sia a riposo che durante la contrazione. Sebbene l’inserimento dell’ago possa provocare un lieve fastidio o una sensazione simile a un piccolo crampo, il disagio è generalmente di breve durata e ben tollerato.Durante l’esame,inoltre il paziente potrebbe essere invitato a eseguire semplici movimenti per attivare e analizzare il muscolo in movimento.Una volta terminata la procedura, il paziente può tornare immediatamente alle sue attività quotidiane, con un eventuale lieve indolenzimento che si risolve spontaneamente in poche ore.
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Articolo a cura della Dott.ssa Chiara Cesaretti, Specialista in neurofisiopatologia, dirigente medico di I livello presso la SOD di Neurofisiopatologia presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi (Firenze).
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